Alessandro Volta riempì il tubo in vetro di aria e aria "infiammabile" (aria con presenza di metano) e fece scoccare una scintilla grazie ai fili metallici e alle due sferette di metallo. Ottenne così un'esplosione in cui l'acqua saliva sensibilmente nel tubo di vetro grazie alla condensazione prodotta.
L'aria presente quindi diminuiva drasticamente e Volta capì che l'aria comune spariva mentre all'interno del tubo rimaneva solo quella "flogistizzata", ovvero priva di ossigeno.
In realtà la reazione tra l'ossigeno dell'aria e il metano, CH4 + 2O2 → CO2 + 2H2O, con la successiva condensazione dell'acqua, comporta una contrazione della miscela aeriforme, pari a due volte il volume di metano introdotto.
Volta quindi scoprì la sintesi dell'acqua senza accorgersene perchè il suo strumento conteneva acqua. Questo particolare infatti non sfuggirà ad Antoine-Laurent de Lavoisier che userà un'eudiometro con mercurio.
Sitografia
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